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Una storia stravagante

Buonasera carissimi lettori!

Bentornati nel mio "giardino" di libri, oggi vorrei parlarvi del romanzo di un'autrice che nel quiz fatto stamattina su Instagram ho impropriamente collocato nella letteratura spagnola. Per essere più precisi si parla di un romanzo appartenente alla letteratura ispano-americana, pubblicato nell'ormai lontano 1982 a Buenos Aires, un romanzo che racconta la complessa e amara vicenda di una famiglia sullo sfondo degli eventi storici realistici che portarono all'emergere della dittatura che riflette quella di Pinochet in Cile, paese natale della scrittrice. Un romanzo dove una trama drammatica e uno sfondo storico si fondono con elementi magici e sovrannaturali.

Sto parlando naturalmente de "La casa de los espìritus" (o "La casa degli spiriti" ma io preferisco il titolo originale) di Isabel Allende, nuova recensione della settimana.

Buona lettura a tutti!

Lessi questo romanzo in quinto liceo e già allora lo apprezzai molto, anche se devo dire che come prima lettura integrale in lingua straniera non fu proprio semplice, proprio in virtù di questo "melting pot" di elementi realistici e non, presenti all'interno della trama.

Per questa ragione se non siete molto pratici del genere vi consiglio di vedere prima il film del 1993 diretto da Bill August, dove la principale figura femminile è interpretata dalla meravigliosa Meryl Streep e la visione della pellicola anticipata alla lettura del libro renderà più completa l'idea che potreste farvi di questo romanzo.

Vi lascio qui sotto le informazioni tecniche dell'edizione che ho io in lingua spagnola, ma ovviamente potrete trovare questo romanzo in italiano in moltissime edizioni. Essendo un caposaldo della letteratura contemporanea è reperibilissimo.

-Autore: Isabel Allende

-Titolo originale: La casa de los espìritus

-Titolo in lingua italiana: La casa degli spiriti

-Casa editrice: Debolsillo

-Primo anno di pubblicazione: 1982

-Data di ristampa: giugno 2015

-Numero di pagine: 443

-Prezzo in euro: 9,95

-Reperibilità: alta, sia online che in libreria




"Morire è come nascere, vuol dire solo trasformarsi. Non bisogna aver paura della morte" -Clara del Valle Trueba.


"La vita in sé è diventata il valore più importante"- Blanca Trueba.


"Preferisco pensare che tu mi debba un favore"- Esteban Trueba.


Date le sue molte sfaccettature direi di procedere con ordine e di analizzare gli elementi importanti presenti ne "La casa de los espìritus" seguendo lo scorrere degli eventi narrati. Come al solito devo avvisarvi che per fornirvi una recensione più completa dovrò fare degli spoiler.


QUANDO IL GIORNO E LA NOTTE DECIDONO DI SPOSARSI

Il romanzo si apre con il background del primo personaggio della famiglia in questione, Esteban Trueba, perdutamente innamorato della bella ed eterea Rosa Del Valle. Per guadagnarsi la benedizione del padre della ragazza e riuscire così a sposarla, Esteban lavora come un mulo per mettere da parte quanto più denaro possibile, ma sfortunatamente la ragazza cade vittima erroneamente di un complotto ordito dai nemici del padre e muore.

Esteban distrutto dal dolore si ritira nella tenuta di campagna della famiglia, chiamata "Le tre Marie", ormai ridotta ad uno stato pietoso a causa dell'incuria. Esteban lavora con zelo e spietatezza assieme ai suoi contadini, riuscendo così a portare la tenuta all'antico splendore. Tuttavia l'uomo comincia a risentire della profonda solitudine in cui versa e cerca di "rimediare" alla sua condizione abusando delle figlie dei suoi sottoposti.

Ma le brucianti e insane passioni non lo soddisfano a lungo, così Esteban decide di sposarsi chiedendo stavolta la mano della secondo genita dei coniugi Del Valle, Clara, che accettando la proposta di Esteban rompe il silenzio a cui si era votata dalla morte della sorella. Possiamo dire che la prima parte della vicenda si conclude con il matrimonio tra Esteban e Clara e il trasferimento di lei nella tenuta del marito.

Già da qui posso fare un'accurata analisi di questi due personaggi, ovvero Clara ed Esteban. Penso che le citazioni che vi ho messo sotto alle info tecniche (stavolta prese dal film e non dal libro) riassumano perfettamente la loro psicologia e il loro modo di essere. Clara ed Esteban sono di fatto diversi tanto quanto lo sono il giorno e la notte.

Clara è a mio avviso un personaggio particolarissimo, tutto spirituale. Sia nella narrazione del romanzo che come viene interpretata dalla Streep nel film, Clara Del Valle ci appare come una vera anima candida, un personaggio dolcissimo e in apparenza fragile, tutto ciò che fa e che tocca sembra illuminato da un'alone di luce e positività. E' molto introversa, talvolta distratta e spesso chiusa tra le pagine del suo diario, in cui è racchiuso tutto il suo mondo, un mondo a cui neanche il marito sembra riuscire ad accedervi. Clara è in grado di vedere e comunicare con gli spiriti dei morti, che talvolta fanno capolino tra le mura della tenuta Trueba, senza però disturbare gli abitanti della casa o far loro del male, semplicemente si trovano lì, come se la casa e la presenza di Clara costituisse per loro un rifugio, un posto tranquillo dove vagare. Di tanto in tanto Clara riesce a comunicare con loro in esperanto (se non avete idea di cosa parlo, sappiate che l'esperanto è una lingua completamente inventata all'inizio dell'Ottocento, che teoricamente servirebbe a comunicare con spiriti e creature trascendentali di vario genere) stabilendo un vero e continuo contatto con loro e ponendosi in tal modo tra il mondo terreno e quello ultraterreno. Ma tutto ciò non fa affatto di lei una svampita, anzi, spesso sa essere molto saggia, si mostra in realtà un personaggio dotato di un saldo intelletto e di una sensibilità fuori dal comune.

Esteban invece è tutto il contrario di ciò che è la moglie, ovvero un uomo eccessivamente pragmatico, scettico per quanto riguarda tutta la sfera spirituale in cui Clara, al contrario, vi è profondamente immersa. Esteban è uno che bada molto più ai fatti, spesso a dei riscontri materiali, autoritario con la famiglia, spietato con chi gli è socialmente inferiore e talvolta accecato da veri e propri scoppi d'ira che lo rendono molto selvaggio e addirittura disumano. Insomma lui e Clara sono tutto ciò che di più lontano ci può essere da ciò che noi classificheremmo come "una bella coppia".

Tuttavia la cosa sorprendente di questi due è che nonostante l'irraggiungibilità di Clara e nonostante la bassezza in cui è in grado di sprofondare Esteban, il loro sembra essere un amore autentico e sincero, che non si è mai spento del tutto, nemmeno quando la situazione per Clara diventa insostenibile ad un certo punto del romanzo. Nonostante Esteban sia un personaggio molto forte in virtù di questa sua natura dura e tirannica è Clara ad essergli in qualche modo superiore da questo punto di vista, perché mentre Esteban esercita la sua forza attraverso atteggiamenti autoritari e violenti, Clara con la sola forza del suo silenzio, del suo sguardo e della sua costante pacatezza riesce a destabilizzare ad un certo punto anche il marito, portandolo pian piano ad una consapevolezza dei suoi atti sempre maggiore e ad una sua progressiva redenzione.

Riscoprire per me adesso con voi questo aspetto di Clara che all'epoca mi era sfuggito completamente è per me una rivelazione sorprendente, poiché questo personaggio mi ricorda molti dei personaggi trattati nella poetica del mio amato Dostoevskij, dove il silenzio dell'apparente debole di turno si rivela in realtà una delle più grandi forze che possono scaturire dall'animo umano.

Ok ok, adesso cerco di tenere a bada la studentessa di letteratura che è in me e torno al romanzo di Allende...


GLI EVENTI DECOLLANO

Tornando alla trama, Clara ed Esteban ora sposati vivono nella tenuta assieme alla sorella di lui, Ferula Trueba, che per prendersi cura dalla loro madre inferma ha praticamente rinunciato ai suoi anni migliori, riducendosi ad una zitella sola e dall'animo inaridito. Morta l'anziana signora Trueba, Esteban permette alla sorella di trasferirsi da loro, dove essa sviluppa pian piano una profonda amicizia con Clara. Un punto, questo, che mi è sembrato un pò oscuro nel romanzo, perché a tratti l'attrazione di Ferula nei confronti di Clara mi diede l'impressione di spingersi un pò oltre la semplice amicizia, quasi ci fosse una lieve attrazione erotica da parte sua.

Tutto ciò non viene mai detto esplicitamente all'interno della narrazione, tuttavia quello che sappiamo per certo è che le attenzioni, le cure e le premure che Ferula riserva a Clara, sia come amica che come governante di casa, innervosiscono sempre più Esteban che ad un certo punto esplode e la caccia via, nonostante le suppliche accorate della sorella. L'ultima immagine che abbiamo di Ferula è quella della sua figura che si allontana dalla casa scivolando nell'oscurità della notte e la rivedremo soltanto anni dopo, ormai prossima alla morte per vecchiaia in condizioni di estrema povertà.

Nel frattempo Clara dà alla luce una bambina che chiama Blanca e successivamente due gemelli, Jaime e Nicolàs.

Tutto procede tranquillamente (più o meno...) fino a quando Blanca ormai cresciuta non intrattiene una relazione segreta con Pedro Terzo Garcìa, un bracciante a servizio della famiglia Trueba. La relazione di Blanca e Pedro viene ad un certo punto (non vi spoilero quello che succede nel mezzo) viene scoperta da Esteban e qui succede il macello. Clara interviene per difendere il diritto della figlia di amare chi desidera e in virtù di questo Esteban la colpisce violentemente in atto di rabbia, causando la fuga di Clara e Blanca dalla tenuta. Madre e figlia si trasferiscono nella villa dei Del Valle in città, chiamata nel romanzo "La casa dell'angolo". Mentre Esteban fa avanti e indietro nel tentativo di riavvicinarsi a Clara e a contrattare per far sposare Blanca al conte de Satigny, amico riccone di Esteban, Blanca scopre si essere rimasta incinta di Pedro. Il matrimonio avviene comunque, nonostante l'opposizione di Clara, ma poco tempo dopo Blanca fugge dal conte quando scopre i suoi...ehm...gusti libertini, devastata dagli effetti di un matrimonio infelice. Tornata nella casa materna, Blanca partorisce la bambina che chiama Alba e sarà proprio la piccola ad addolcire davvero molto Esteban, sopratutto in seguito alla morte di Clara ormai anziana.

In tutto ciò i fratelli di Blanca, Jaime e Nicolàs diventano rispettivamente un medico che spende tutti i suoi soldi per aiutare i più indigenti e uno spiritista mediocre che cerca di emulare il dono nettamente superiore della madre, ma a parte questo non sappiamo molto dei gemelli, perché per quanto facciano parte della famiglia non sono loro i membri portanti della sua storia.

Vivono la loro vita senza destare tutto lo scalpore che ha sollevato Blanca.


UN PICCOLO FOCUS SU ZIA E NIPOTE

Vorrei adesso fare un piccolo focus su Ferula e su Blanca, altri due personaggi che mi sono piaciuti molto. Ferula è sostanzialmente il tipo di donna che subisce l'infelice destino di tutte le figlie femmine che, secondo la mentalità dell'epoca, in quanto donne dovevano essere loro ad occuparsi in tutto e per tutto dei genitori anziani fino alla loro morte. Ferula in quanto unica sorella di Esteban è stata tutta la vita appresso alla madre, sacrificando tutto il tempo dei suoi migliori anni, appassendo senza aver potuto conoscere le gioie della gioventù o le inebrianti passioni amorose. Ne esce fuori, dunque, un personaggio frutto di una morale austera, con il culto dell'obbedienza e della sottomissione verso i genitori, con lo spauracchio che portano con sé gli insegnamenti della religione cristiana e quindi con il disprezzo forzato e il rifiuto di tutto ciò che può rientrare nei naturali piaceri della vita, in sostanza la povera Ferula è stata trasformata in una donna bigotta, bacchettona e terribilmente repressa dal punto di vista sessuale e cerca in qualche modo di rimediare al vuoto emotivo che scava dentro di lei dedicando tutte le sue cure e le sue attenzioni verso la cognata, tanto che spesso Esteban le rimprovera duramente di trattare Clara quasi come se fosse una bambina piuttosto che come cognata e padrona di casa. Un personaggio, a mio avviso, che è più da compatire che da giudicare. Ferula Trueba rappresenta tutte quelle donne che sono state il pessimo risultato di pessimi dettami sociali a cui erano sottoposte fino al secolo scorso.

Ma se da un lato abbiamo Ferula, dall'altro abbiamo Blanca Trueba, il suo perfetto opposto. Blanca è una ragazza di ottima istruzione e di buona famiglia, che grazie agli sforzi fatti dal padre occupa un posto nell'alta società, ma tutto ciò non rientra nel suo interesse. Blanca non si vergogna di corrispondere l'amore di Pedro, non ha paura delle possibili ripercussioni che porta la sua relazione clandestina e non si tira indietro nemmeno dinnanzi alla furia paterna. Sposa de Satigny solo perché costretta dal padre ma niente riesce a spegnere il suo amore per Pedro e per la bambina avuta con lui. Blanca è forse tutto ciò che Ferula non è mai riuscita ad essere e che forse avrebbe voluto.

Ho voluto aprire questa piccola parentesi su questi due personaggi perché in Ferula e Blanca ho trovato i prototipi di due tipi di donna: quella della vecchia generazione piegata da regole sociali e morali e quella della nuova generazione, della nuova mentalità che si affaccia nel Novecento, ovvero una donna che cerca di decidere da sé il proprio destino.



L'INSORGERE DELLA DITTATURA E LA VICENDA DI ALBA

Siamo quasi giunti alla fine, cari lettori, dove le vicende dei Trueba e in particolare della figlia di Blanca si accorpano indissolubilmente allo sfondo storico che verso la fine del romanzo si fa più presente e nitido.

Morta Clara, Esteban si riappacifica con Blanca e vive insieme a lei e alla piccola Alba, per la quale sviluppa un tenero affetto, tanto che il vecchio Esteban sembra essere di animo più leggero solo in presenza della nipotina. Nel frattempo Trueba si butta in politica ed entra a far parte del partito di destra che sembra in netto vantaggio contro i socialisti oppositori, tuttavia il malcontento tra la popolazione cresce, la crisi economica dilaga e la maggioranza di essa, spinta dalla disperazione e dalla volontà di cambiare le cose, dà il suo sostegno alla sinistra che, con sorpresa di Esteban, gode di una schiacciante vittoria. Per impedire alla sinistra di salire al potere, il partito di Trueba si accorda con le forze militari per organizzare un colpo di Stato e rovesciare la situazione. Tuttavia il piano sfugge di mano e l'esercito una volta effettuato il colpo rovescia non solo la sinistra, ma anche quegli stessi politici con cui si era alleato, dando inizio ad un mostruoso regime dittatoriale militare, riflesso chiarissimo della dittatura militare che il Cile si trovò a subire sotto Pinochet con il colpo di Stato del 1973, quando le forze armate tolsero di mezzo il partito di sinistra guidato da Salvador Allende, parente della scrittrice.

Da questo momento il romanzo perde quasi completamente i suoi toni pervasi da elementi magici e soprannaturali, diventando puro dramma.

In questo clima di arresti ingiustificati, soprusi, violenze e crimini contro l'umanità, uno dei figli di Esteban, Jaime, muore in carcere per via del suo essere un simpatizzante di sinistra mentre Alba, divenuta ora un'adolescente, entra a far parte dei movimenti rivoluzionari studenteschi assieme a Miguel, il ragazzo con cui ha una relazione, appoggiando i guerriglieri che tentano di sopprimere la dittatura. Mentre Esteban, conscio della gravità di ciò che sta succedendo (e che lui e il suo partito hanno contribuito involontariamente a creare), sfrutta le sue conoscenze per far riunire ed espatriare in Canada Blanca e Pedro, alcuni militari arrestano Alba, per scoprire dove si nasconda Miguel.

Oltre ai pesanti interrogatori e alle torture che ne conseguono, Alba subirà anche violenze e abusi ripetuti da parte dei militari, in particolare da Esteban Garcìa, nipote illegittimo di Esteban Trueba, che fin da piccolo ha assorbito tutto l'odio inculcatogli da sua nonna Pancha, una delle contadine violate dal signor Trueba, nei confronti dell'intera famiglia. Per tale ragione Esteban Garcìa approfitterà della situazione per sfogarsi pesantemente sulla povera Alba, la cui unica vera "colpa" è quella di essere la nipote dell'uomo che violentò sua nonna.

Venuto a sapere dell'arresto di Alba, Esteban fa di tutto per salvarla e grazie all'aiuto di Transito Soto, una prostituta conosciuta da Trueba fin da prima del suo matrimonio con Clara, riuscirà a far uscire di prigione la nipote.

Poco prima di partorire la figlia di Miguel, Alba ritrova i diari di Clara, grazie ai quali riesce a ricostruire la storia della sua famiglia.

Esteban, una volta messi al sicuro tutti i membri della sua famiglia, muore di vecchiaia, salutato dal fantasma della moglie.


IL PERSONAGGIO PEGGIORE

Senza ombra di dubbio il peggior personaggio dell'intero romanzo non è Esteban Trueba, che nonostante le sue pessime azioni alla fine riesce a redimersi in qualche modo agli occhi del lettore, ma Esteban Garcìa.

Per quanto il suo odio nei confronti della famiglia Trueba non sia originario della sua mente bensì un'idea trasmessagli da qualcun altro (la nonna Pancha a causa del fatto che venne violentata da Trueba da giovane), Esteban Garcìa sceglie volutamente di fare del male ad Alba, così come sceglie di diventare il personaggio viscido, abietto e meschino che si rivela essere. I suoi atti e la crudeltà con la quale li perpetra oltre a non rendere di fatto alcuna giustizia ai torti subiti dalla sua famiglia, perché di fatto non si può tornare indietro nel tempo, lo fa precipitare ancora più in basso di quanto non abbia fatto suo nonno.

D'altro lato è pur vero che se Esteban Trueba è riuscito a fare un passo indietro grazie alla presenza della dolce e fedele Clara, della tenace Blanca e della piccola Alba, Esteban Garcìa non ha avuto nessuno che potesse in qualche modo aiutarlo a scegliere una strada diversa.

E' un personaggio che per quanto detestabile è nato e vissuto in nessun altro contesto al di fuori dell'odio.


"La casa de los espíritus" è un romanzo molto più complesso di quel che in realtà sembra. E' la storia di una famiglia e allo stesso tempo un pezzo di storia di un paese, ovvero il Cile. E' un romanzo cosparso di elementi che lo rendono in una piccola percentuale fantastico, ma allo stesso tempo è un romanzo che ci parla di crescita per alcuni personaggi (Blanca e Alba), di caduta e risalita per altri (Esteban) e di introspezione e riflessione per altri ancora (Clara e Ferula).

Si toccano temi pesanti come la dittatura e ciò che significa per la popolazione, la violenza fisica che le persone, in particolare le donne, si trovano a subire costantemente da parte di chi ha socialmente più potere, la presenza di una vita oltre la morte in cui si è liberi di credere o non credere e l'amore che talvolta è "imposto", altre volte è scelto in barba alle ripercussioni sul piano etico-sociale, altre volte resiste nonostante gli sbagli di un uomo. Un romanzo, in sostanza, che possiede molte sfaccettature, con una narrazione intensa, violenta, erotica, drammatica, una narrazione che cambia costantemente in base al momento su cui la scrittrice si focalizza, dei personaggi talvolta complessi, altre volte talmente eterei che sembrano sfuggirci di mano e una trama di cui, beh, credo di avervi già detto tutto quello che c'era da dire, non vi resta che leggerlo e crearvi una vostra idea.

Bene, lettori amati, la recensione di stasera termina qui. Come al solito ringrazio di cuore tutti coloro che hanno avuto la curiosità e la pazienza di leggere fin qui. Vi invito, se volete, a lasciare un like o un commento, di condividere questo scritto sui vostri social e di seguire il mio nuovo profilo Instagram ilgiardinodiselene_blog, dove posterò foto di libri con qualche riga di commento, citazioni d'autore e vi terrò aggiornati sulle mie letture.

Vi mando un grandissimo bacio virtuale e...alla prossima!


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