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La solitudine dei numeri primi

Buongiorno lettori e bentornati nel mio giardino virtuale di storie.

Come promesso oggi, finalmente, vi offro la mia recensione dettagliata de "La solitudine dei numeri primi", romanzo scritto da Paolo Giordano nel 2008 e che nello stesso anno gli ha fatto guadagnare ben due bei premi letterari, il premio Strega e il Campiello Opera Prima (beato lui!). Un bestseller tradotto in più di quaranta lingue e trasformato in film nel 2010 per la regia di Saverio Costanzo.

Come al solito vi lascio qui sotto tutte le info del libro e mi getto subito nel vivo della recensione.

Buona lettura a tutti!

Prima di iniziare a parlarvi pienamente del libro vi do un consiglio: prima di vedere il film (che sinceramente non è stato poi un granché, a discapito di quel che mi aspettavo) vi consiglio di leggere prima di tutto il romanzo, perché fidatevi la pellicola non è altrettanto bella nemmeno la metà di quanto lo è la storia narrata tra le pagine del libro.

Autore: Paolo Giordano

Titolo: La solitudine dei numeri primi

Casa editrice: Oscar Mondadori

Numero pagine: 304

Prezzo in euro: 13,00

Anno di pubblicazione: 2008

Ristampa: 2012

Reperibilità: Alta, sia online che in libreria













"Ci si può ammalare anche solo di un ricordo"


LA TRAMA

Come sempre vi avviso prima, se temete gli spoiler saltate questo paragrafo.

I protagonisti di questa storia drammatica sono Alice della Rocca e Mattia Balossino e li seguiamo entrambi alternativamente nel corso della loro infanzia, adolescenza ed età adulta. In realtà della loro infanzia ci vengono dette solo le informazioni necessarie che ci servono per ricostruire il motivo che ha portato i due ragazzi a soffrire nelle successive fasi della loro esistenza. Alice è costretta dal padre a frequentare un corso di sci, nutrendo enormi aspettative su di lei. Alice odia quello sport, ma segue comunque le direttive del genitore e durante una gara precipita in un dirupo. Ovviamente non muore, ma riporta un grave danno ad una gamba, a causa del quale la ragazza resterà zoppa a vita. Mattia, invece, è un bambino come pochi, con uno straordinario quanto insolito talento per la matematica, al contrario della gemella Michela, nata con una grave forma di autismo. I genitori di Mattia costringono il figlio a portarsi Michela dappertutto e sono talmente presi dai problemi della figlia da trascurarlo. Nemmeno Mattia ha vita facile, perché a causa della sorella viene costantemente preso di mira dagli altri bambini. Un giorno capita che Mattia viene invitato alla festa di un suo compagno di classe e i genitori lo costringono a portarsi dietro anche Michela. Mattia, per evitare di essere preso in giro ancora, decide di lasciare la sorellina al parco, convinto di poterla tranquillamente venire a riprendere più tardi a festa finita. Il problema è che al suo ritorno, la sorella è scomparsa, non sapremo mai fino alla fine del libro se è morta oppure no, fatto sta che la sua perdita causa in Mattia un profondo senso di colpa, che si porterà dietro per tutta la vita.

Alice cresce sotto le costanti critiche dei suoi coetanei per via della sua gamba, Mattia sotto il senso di colpa, che imputa a se stesso e che sente scaricato addosso anche dai suoi genitori. Tutto ciò porta entrambi ad ammalarsi, lei sviluppando un'ossessione per il suo corpo che la porta all'anoressia, lui sfogando le proprie emozioni in atti di autolesionismo.

Al liceo Alice attira l'attenzioni di Viola Bai, ragazza molto popolare, che dopo averla sottoposta ad una "prova" la ammette nel suo giro di amiche e le fa conoscere Mattia. L'amicizia che si svilupperà tra i due è particolare: conducono entrambi un'esistenza distaccati l'uno dall'altra, tuttavia alla fine tornano sempre a cercarsi. In età adulta Mattia si iscrive alla facoltà di matematica e il suo straordinario talento gli fa guadagnare la cattedra di insegnante presso un'università nel nord Europa, mentre Alice sviluppa la sua passione per la fotografia. Ad un certo punto la madre di Alice si ammala e viene ricoverata in ospedale, dove la ragazza conosce il dottor Fabio Rovelli, con il quale comincia a frequentarsi. Mattia è combattuto se accettare l'offerta o meno, per via dei suoi sentimenti verso Alice, ma una litigata con quest'ultima lo convince infine a partire. Alice sposa Fabio, mentre Mattia vive da solo all'estero.

Mentre Mattia ha una storiella con una ragazza di nome Nadia, il matrimonio di Alice e Fabio declina lentamente. Fabio confessa ad Alice di desiderare un figlio, ma lei non può e non vuole darglielo, sia perché non ha più le mestruazioni a causa dell'anoressia, sia perché rifiuta di farsi curare. Alla fine Fabio lascia Alice e lei cade in depressione. Convinta dal suo datore di lavoro a farsi vedere da un medico, Alice si reca in ospedale e lì incontra una ragazza che corrisponde alla descrizione che le fece Mattia della sua gemella. Pur non avendo la certezza se sia lei o meno, Alice chiama Mattia chiedendogli di vedersi senza specificargli il motivo, per non alimentare delle false speranze. Mattia torna in Italia e i due passano un pomeriggio insieme, dove Alice non riesce a confessargli ciò che ha visto. I due si scambiano un bacio e lei si rende finalmente conto di essere sempre stata innamorata di lui, tuttavia alla fine ognuno torna alla sua vita senza che la relazione abbia avuto un vero sviluppo.


"Lei e Mattia erano uniti da un filo elastico e invisibile, sepolto sotto un mucchio di cose di poca importanza, un filo che poteva esistere soltanto fra due come loro: due che avevano riconosciuto la propria solitudine l’uno nell’altra.”


COME DUE NUMERI GEMELLI

Nel romanzo Alice e Mattia sono paragonati a due numeri gemelli, che in matematica sono due numeri isolati e vicinissimi tra di loro, che tuttavia non possono unirsi perché separati da un altro numero. I due protagonisti sono in realtà due spiriti molto affini, accomunati dalla sofferenza dei loro ricordi. I sentimenti di Alice verso Mattia sono sinceri e vengono pienamente ricambiati dal ragazzo, ma a causa degli anni di vuoto e di isolamento che i due hanno costruito in maniera autonoma come una barriera per isolarsi dal dolore e dai giudizi degli altri, non riescono a stare definitivamente insieme.

Nelle loro vicende una buona fetta di responsabilità va ai loro rispettivi genitori. Per quanto riguarda la condizione di Alice la colpa va tutta al padre, che sottoponendo costantemente la figlia alle sue aspettative e costringendola ad assecondare il suo volere, ha causato in lei una profonda insicurezza e senso di inadeguatezza, che la ragazza ha infine sfogato sul proprio corpo. Il rapporto di Alice con suo padre è molto rancoroso. E' infatti a causa del padre che Alice ha frequentato quel corso di sci e ha avuto l'incidente che l'ha fatta rimanere zoppa e sfigurata a vita e questo suo handicap è il motivo principale per cui Viola Bai e gli altri ragazzi del liceo la prendono in giro, aumentando i suoi complessi.

Dall'altra parte abbiamo Mattia, trascurato da genitori troppo presi con i problemi della sorellina e che scaricano la responsabilità del suo benessere su di lui, dimenticandosi che, proprio come Michela, anche Mattia è solo un bambino.

I genitori di Mattia da un lato si sentono in colpa nei confronti della loro figlia, dall'altro è come se ci fosse un risentimento inconscio verso Mattia, come a dire "perché tu sei nato normale mentre lei no?". Può sembrarvi assurdo questo mio ragionamento, lo so, ma a pensarci bene non mi sorprenderebbe se un genitore si ritrovasse a farsi queste domande e sono convinta che ce ne sono tanti al mondo.

Il senso di colpa e il peso scaricato sulle spalle di Mattia dalla madre e dal padre, hanno condotto il ragazzo ad isolarsi dagli altri e a sviluppare una forma di autolesionismo. Due protagonisti complessati, vicini come due numeri gemelli eppure lontani da ferite profonde quanto un baratro.


"Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante"


UN'OCCHIATA AI PERSONAGGI SECONDARI

In particolare direi che sono degni di nota i personaggi di Viola Bai e di Fabio Rovelli. Viola Bai è la ragazza super popolare del liceo che frequentano Alice e Mattia e ci viene descritta come bella e accattivante, circondata da un gruppetto di ragazze che la imitano, smaniose di rientrare nella sua cerchia. Alice, nel suo intimo, si confronta spesso con Viola, desiderando di essere bella e accettata quanto lo è lei. Leggiamo spesso di paragoni che Alice fa tra il suo corpo "sgraziato" e quello "perfetto" di Viola, la vediamo vergognarsi mentre si cambia nello spogliatoio davanti alle altre ragazze, timorosa dei loro sguardi e dei loro commenti. Alice, come tutti gli adolescenti, vuole essere accettata dagli altri ragazzi e l'unico modo per farlo secondo quella logica è farsi accettare da Viola, arrivando persino a mangiare una disgustosa caramella offerta dalla compagna in atto di sfida (per come ve l'ho scritta io sembra una cavolata ma andatevi a leggere il libro per saperne di più...possibilmente lontano dai pasti).

Quello di Viola è un personaggio estremamente negativo per la protagonista. Si sente superiore in virtù del "difetto" di Alice e delle sue insicurezze e fa leva su di esse per spingerla a fare cose stupide così, tanto per "divertirsi con qualcuno". Alice, dal canto suo, è talmente abbagliata da questo personaggio da credere davvero nella parvenza di amicizia che Viola le dimostra, tanto che arriva a farsi un tatuaggio in suo onore e a trattare male la povera Soledad (governante in casa della Rocca) perché influenzata dai modi di fare da bulla di Viola, ma state tranquilli, si rincontreranno da adulte...

Per quanto riguarda Mattia, non ci sono episodi clamorosi da parte di secondi personaggi come nel caso di Alice, tuttavia le "stranezze" del ragazzo e i suoi comportamenti inducono gli altri a stare lontani da lui. Mentre Alice cerca di avvicinarsi agli altri, Mattia li respinge a priori.


"Gli anni del liceo erano stati una feritaaperta, che a Mattia e Alice era sembrata così profonda da non potersi mai rimarginare. C’erano passati attraverso in apnea, lui rifiutando il mondoe lei sentendosi rifiutata dal mondo, e si erano accorti che non faceva poi una gran differenza."


Parlando di Fabio, posso dire che lui è un personaggio un pò a metà. Ovviamente non è negativo come lo è Viola, anzi, nei momenti in cui lui e Alice prendono a frequentarsi e nei primi anni di matrimonio, capiamo che Fabio nutre davvero dei sentimenti verso di lei, prendendosene cura e trattandola come nessun altro ragazzo aveva mai fatto prima d'ora. Possiamo dire tranquillamente che Fabio è l'antitesi di Mattia, un ragazzo sorridente e sicuro di sé, perfettamente a proprio agio nel mondo e credo sia proprio ciò che di lui attrae così tanto Alice. Ma purtroppo Fabio dovrà fare i conti con i demoni interiori della ragazza e il problema sussiste nel momento in cui lui vorrebbe avere un bambino con lei. A questo punto potremmo prendercela con Alice e dire che è un'egoista perché non vuole farsi curare, ma hey!, stiamo parlando di una ragazza malata, in quanto l'anoressia è un disturbo prima di tutto mentale e in secondo luogo fisico e bisogna tenere a mente il concetto che chi è davvero malato (sia esso di anoressia, di depressione e altri disturbi), non se ne rende mai pienamente conto fino al momento in cui sceglie di sua volontà di farsi aiutare. Dal canto suo, Fabio non riesce a fronteggiare la faccenda e decide di lasciare Alice. Da un lato mi viene da giudicarlo un egoista, mentre dall'altro non riesco a biasimarlo, perché non credo che tutti se la sentano di combattere con qualcuno che ha palesemente bisogno di aiuto ma che rifiuta di accettarlo. Per quanto nel corso degli eventi anche lui faccia degli sbagli nei confronti di Alice, considero Fabio più come una vittima collaterale e il suo personaggio mi è piaciuto molto, perché rappresenta quel punto di vista esterno "normale" che guarda verso chi si trova dall'altro lato. La realtà è che Alice non ha mai amato davvero Fabio. Per lei il suo matrimonio è come un rifugio in cui sprofondare e in cui sentirsi protetta dal mondo, l'ennesima barriera eretta come una difesa.


"Alice avrebbe voluto dire a Fabio fermati un momento, aspetta, c'è qualcosa che non ti ho detto, ma lui si muoveva con una fiducia disarmante e di certo non avrebbe capito. L'aveva sentito venire dentro, per la prima volta, e aveva immaginato quel liquido colloso e pieno di promesse che andava a depositarsi nel suo corpo asciutto, dove sarebbe rimasto a seccare...la verità era che Fabio voleva un figlio e lei doveva darglielo...doveva perché lei non lo amava, ma l'amore di lui era sufficiente per entrambi, per mantenerli al riparo."


Per concludere, posso assicurarvi che questo è uno dei romanzi più belli che io abbia mai letto in vita mia. La narrazione è intensa e ben focalizzata sui sentimenti dei protagonisti. Anche se ti fa sprofondare per bene nel loro abisso, non mi azzarderò ad usare il termine "capire", perché immagino che nel mondo ci siano davvero due persone come Alice della Rocca e Mattia Balossino e non credo che sia così semplice capire davvero il loro universo interiore se non si è passati per la loro stessa strada.

So di non aver detto molto riguardo a Mattia, tuttavia i campioni da prendere nel romanzo si trovano maggiormente nei capitoli dedicati ad Alice perché, nel bene o nel male, lei una vita sociale ce l'ha, mentre di Mattia viviamo la sua condizione di isolamento sia in sé stesso, sia verso gli altri.

Bene, direi che la recensione può concludersi qui. Spero davvero che vi sia piaciuta e che vi abbia invogliato a leggere il romanzo. Vi invito a seguire il mio profilo Instagram Ilgiardinodiselene_blog per rimanere aggiornati e di visitare il blog Magazy.it con il quale collaboro.

Vi mando tanti cari saluti, un bacione a tutti quelli che hanno letto fin qui e...alla prossima!


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