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Fiabe d'oltre Europa

Carissimi lettori,

considerando quanto sia stato apprezzato il mio precedente articolo sulle fiabe più sconosciute dei fratelli Grimm, oggi partiamo con alcune favole della buonanotte dedicate al mese di Aprile.

Prendete in prestito gli stivali delle sette leghe dal gatto, perché ci sposteremo oltre il nostro continente e abbracceremo quattro paesi dove si raccontano fiabe un pò diverse da quelle a cui siamo abituati ma che, credetemi, sono altrettanto magiche.

Io nel frattempo corro a prendere lo scialle da nonnina e tutto il materiale che ho accumulato e selezionato per voi.

Buona lettura a tutti quanti!

Per inaugurare il primo articolo di questa rubrica, ho deciso di prendere una favola come campione per ognuno di questi paesi: Russia, Cina, Africa e paesi arabi. Considerate questo articolo come una sorta di degustazione, dove vi verrà servito un pò di tutto. Successivamente sarete voi a scegliere, nel sondaggio che farò su Facebook ed Instagram, il paese che dovrò approfondire e presentare nell'articolo del prossimo mese, raccogliendo nella classifica le fiabe più famose che vi si narrano.

Consiglio di mettervi ora una maglia pesante e una giacca, perché ho intenzione di entrare nel cuore di questo articolo portandovi in Russia.



Numero 1

"La principessa triste"

Prima fiaba russa che ho avuto il piacere di conoscere, "La principessa triste" fa parte di una raccolta intitolata "Antiche fiabe russe", scritta nel 1855 dall'autore Aleksandr Nikolaevič Afanas'ev.

Protagonista di questa fiaba è appunto una principessa che, nonostante abbia tutto quello che una ragazza del suo rango possa possedere è sempre triste e non sorride mai. Lo zar suo padre, col cuore colmo di tristezza nel vedere la sua amata figliola in quello stato, apre le porte del suo palazzo e invita alla sua tavola chiunque voglia tentare l'impresa di far ridere la principessa.

A colui che ci fosse riuscito sarebbe spettato il diritto di prenderla in moglie.

Passa del tempo, in cui questo banchetto sembra durare in eterno, poiché nessuno riusciva a strappare neanche l'ombra di un sorriso alla bella principessa. Lo zar cominciava ad essere quanto mai disperato. Nel frattempo, in campagna, un contadino si appresta a prendere la paga per il lavoro svolto. Il padrone lo chiama a sé e gli mette davanti un sacchetto pieno d'oro, dicendogli di prenderne quanto volesse. Ma il contadino dal cuore umile, per non rischiare di peccare prendendo più di quanto meritasse, sceglie di raccogliere una sola monetina, che purtroppo perde nel pozzo per bere. Senza farsi prendere dallo sconforto decide di prendere l'accaduto come un messaggio che il Signore aveva in serbo per lui: se avesse lavorato più duramente non avrebbe perso la sua paga. Il contadino, perciò, continua a lavorare con zelo per un altro anno, ma ecco che perde anche la seconda moneta nel pozzo. Non si da per vinto e decide di continuare a lavorare ancora e ancora, fin quando un giorno accade il miracolo che lo ricompensa per la fatica. Presa la terza moneta si affaccia al pozzo per bere, ed ecco che sbucano dall'acqua le altre due monetine. Una volta prese e congedatosi dal padrone si incammina verso la città. Durante il tragitto tre animali, un topo, uno scarafaggio e un pesce, mettono alla prova il suo animo, chiedendogli le uniche monete che possedeva. Saranno le scelte del contadino a condurlo, per puro caso o per provvidenza divina, dinnanzi al palazzo rivestito d'oro dello zar, dove la bella principessa triste attende qualcuno che sappia farle tornare il sorriso...

Una favola breve ma, a mio parere, davvero molto carina. Quella della principessa triste è una delle fiabe russe più conosciute e amate dai bambini, tanto che si può ammirare una sua rappresentazione in un meraviglioso dipinto dell'artista V. Vasnetsov, di cui vi lascio qui sotto l'immagine. Essendo anche la Russia un paese intriso di religiosità cristiana è naturale trovare il tema della fede nella provvidenza divina e la massima secondo la quale Dio ha un piano per ognuno di noi. Come per le fiabe europee, la morale contenuta ne "La principessa triste" ci dice che solo con l'umiltà e il lavoro sodo si possono ottenere grandi ricompense.


"La principessa senza sorriso"

("ЦАРЕВНА-НЕСМЕЯНА" in russo)

di Viktor Vasnetsov, Mosca, 1916



















Numero 2

"Il cavallo e il fiume"

Dopo avervi fatto fare un giretto in Russia, riprendiamo i nostri stivali delle sette leghe, cambiamoci d'abito e spostiamoci nell'affascinante Cina, per la quale ho scelto una fiaba in cui stavolta ci sono solo animali.

Il protagonista è un cavallino che finora non si era mai staccato dal fianco protettivo di sua madre. Un giorno la cavalla, desiderando che il figlio cominciasse ad imparare a essere più indipendente gli affida un compito: portare un sacchetto di grano al mulino.

Il cavallino, felice di rendersi utile, comincia a galoppare verso la destinazione, ma ecco che si trova davanti ad un fiume da attraversare. Spaventato dall'idea di poterci annegare il cavallino chiede consiglio a due animali che erano lì di passaggio, un bue e uno scoiattolo. Il bue lo rassicura, dicendogli che l'acqua è poco profonda, mentre lo scoiattolo lo mette in guardia, dicendogli che se avesse attraversato il fiume sarebbe stato travolto dall'acqua.

Confuso il cavallino non sa a chi dar retta e torna dalla madre tutto agitato, ma grazie alla sua saggezza e ai suoi buoni consigli, il cavallino scoprirà quanto la realtà delle cose possa essere diversa in base ai punti di vista delle persone con cui ci confrontiamo.

Una morale perfetta per i ragazzi che cominciano a farsi posto nel mondo. Se permettiamo che i punti di vista altrui offuschino il nostro giudizio, noi non scopriremo mai quanto il fiume in realtà sia profondo, non sapremo mai qual'è la nostra realtà. Questa dolce fiaba orientale è un invito a ragionare sempre con la propria testa, senza lasciare che siano gli altri a prendere indirettamente decisioni che spettano solo a noi.


Numero 3

"La giraffa vanitosa"

E adesso è arrivato il momento di armarvi di cappello, crema solare e abbigliamento da safari, perché adesso siamo arrivati nella calda Africa, con una fiaba dove anche questa volta ci sono degli animali come protagonisti.

Questa volta non è un cavallino a dover imparare una lezione di vita, ma una giraffa che si vanta di essere la più bella di tutti gli animali. Con il suo collo lungo e il corpo agile e snello non ha niente da invidiare a nessuno. La giraffa ama starsene per conto suo e col tempo era divenuta così superba da non prestare aiuto a nessun animale in difficoltà. Un giorno una scimmia, stanca del suo comportamento, decide di darle una lezione. Sussurrandole all'orecchio lodi e complimenti la conduce pian piano davanti ad un'enorme palma e le chiede se potesse essere in grado di prendere i datteri situati nel punto più alto dell'albero, perché erano quelli più buoni e dolci di tutti.

La giraffa, sicura ed orgogliosa, accetta, ma per quanto il suo collo sia lungo non riesce ad arrivare fino in cima. A quel punto la scimmia le sale in groppa, si arrampica sul suo maestoso collo arrivando fin sopra la testa, allunga la mano e riesce ad afferrare i datteri, sbattendo in faccia all'altezzoso animale una verità che, ahimè, sarà dura da leggere per chi di voi possiede un animo indipendente ed orgoglioso.

La morale di questa piccola fiaba è che nessuno è in realtà può cavarsela in tutte le situazioni da solo. Tutti noi, prima o poi, ci troveremo in una situazione in cui abbiamo bisogno dell'aiuto e del sostegno di altre persone e pensare di poter sempre e soltanto contare su se stessi è un atto di superbia che, prima o poi, verrà punito. Allo stesso modo è giusto che anche noi, a prescindere da chi siamo e cosa facciamo, diamo all'occorrenza una mano a chi ne ha bisogno.

Ho particolarmente apprezzato questa fiaba perché è, tra quelle che ho letto, una delle poche che trasmette in maniera semplice ed efficace il valore della solidarietà all'interno della comunità.


Numero 4

"La creazione dei deserti"

Adesso, purtroppo, dobbiamo lasciarci alle spalle la savana popolata da leoni, giraffe, scimmie, elefanti e altri meravigliosi animali e proseguiamo il nostro viaggio fino a giungere in Medio Oriente. Preparate una bottiglia d'acqua da tenervi vicino perché questa fiaba, che è la più severa fra tutte quelle che vi ho raccontato è ambientata nello spietato deserto.

Qui i protagonisti tornano ad essere gli uomini, a cui Allah ha donato una terra florida e rigogliosa dove vivere in pace. Ma un severo monito è da tenere in mente in questo paradiso terrestre. Ogni volta che l'uomo avesse dimenticato i precetti di Allah e avesse compiuto azioni malvagie, allora lui avrebbe lasciato cadere su quella terra un piccolo granello di sabbia, ogni volta che l'uomo avesse macchiato il suo cuore con un'empietà. All'inizio gli uomini tengono a mente questo monito, fino a quando due di loro non iniziano a litigare per il possesso di un cammello, giungendo persino ad azzuffarsi e a dirsi ingiurie l'un l'altro. A quel punto Allah, vedendo i due uomini, lascia cadere il primo granello di sabbia sulla terra a loro insaputa. La disputa tra i due uomini noncuranti va avanti e altre incomprensioni e conflitti si aggiungono presto, mentre quel singolo granello comincia man mano a diventare un mucchio ben visibile. A quel punto Allah avverte gli uomini che se non avessero riconsiderato le loro azioni, prima o poi la sabbia avrebbe ricoperto tutta la terra, ma quelle creature accecate dalla tracotanza e dalla superbia ignorano le parole del Signore e prendono ad uccidersi a vicenda, a spargere violenza e cattiverie di ogni sorta, fino a quando, un giorno, si ritrovano circondati da nient'altro che sabbia e caldo. La loro bellissima terra era sparita, distrutta dalle loro stesse azioni. Per assicurarsi che questa volta gli uomini tenessero a mente ciò che avevano fatto come lezione, Allah di tanto in tanto manda delle visioni a chi si ritrova a viaggiare nel deserto, facendogli assaporare per un solo fugace momento quello che un tempo aveva donato agli uomini, prima che essi lo distruggessero irrimediabilmente.

Solo dove le leggi vengono osservate e gli uomini si rispettano l'un l'altro la terra è ancora generosa e prospera, offrendo quei punti che oggi chiamiamo "oasi", dove gli uomini possono ristorarsi.

Nonostante ancora oggi l'uomo sembri continuare ad ignorare quell'antico avvertimento, Allah crede ancora in lui.

"Non trasformate il mio mondo verde in un deserto infinito."

Direi che questa fiaba si commenta da sola. Come sappiamo la religione per i paesi arabi gioca un ruolo chiave all'interno della società e la figura di Dio, come per la fiaba russa è esplicitamente messa come parte integrante e fondamentale anche all'interno di un contesto come questo. Oltre all'invito che questa storia offre ad ognuno di noi, ovvero quello di fare molta attenzione alle nostre azioni perché rischiamo davvero di rovinarci con le nostre stesse mani, ci aggiungo il mio personale invito a conoscere più a fondo e rivalutare la cultura araba, togliendo per un momento tutte le faccende politiche che, purtroppo, hanno portato a demistificare molti aspetti di essa.


Bene, miei amatissimi lettori, il nostro primo viaggio alla scoperta delle fiabe nel mondo termina qui. A tutti voi che avete letto l'articolo fino alla fine porgo i miei ringraziamenti e chiederei di partecipare ai sondaggi che presto metterò sui social, al fine di organizzare per tempo del nuovo materiale in base al paese che vorreste venga approfondito. Cercherò di non limitarmi solamente ai paesi che ho citato qui, per cui ho già in mente di inserire per i prossimi articoli della rubrica una fiaba dall'India, una dal Giappone e una fiaba nativa americana. Nel frattempo che raccolgo idee sono bene accetti suggerimenti!

Detto questo, spero tanto che ciò che avete letto vi sia piaciuto, io vi auguro una dolce notte e...al prossimo articolo!


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