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Una perla nel dimenticatoio 2

Salve a tutti, lettori e amanti delle belle storie e bentornati nel mio giardino di libri virtuale. Vi chiedo scusa se non ho più presentato alcuna recensione al di fuori di quelle mini su Instagram, ma sono stata molto impegnata con gli esami della sessione estiva. Fortunatamente si sono conclusi bene, ma si sa, l'università non ha pietà per i suoi studenti. Ad ogni modo, oggi voglio ripartire alla grande con il secondo libro della trilogia di Sevenwaters di Juliet Marillier. Ho spiegato sia nella recensione del primo libro, che nelle stories sui social qual'è stato l'esordio di questi romanzi e di come siano tanto belli quanto ahimè poco conosciuti. Non mi dilungherò troppo e lascerò che vi godiate la mia recensione su "Il figlio delle Ombre".

Buona lettura a tutti!


  • Autore: Juliet Marillier

  • Titolo: Il figlio delle Ombre

  • Casa editrice: Armenia

  • Data di pubblicazione: 2006

  • Numero pagine: 607

  • Prezzo in euro: 17,50

  • Reperibilità: molto bassa, solo online o nei punti vendita di libri usati








"Non desideri che accada qualcosa di diverso? Qualcosa di così diverso e nuovo che ti trascini con sé come una marea, qualcosa che ti faccia divampare e ardere la tua vita tanto che il mondo intero possa vederla? Qualcosa che ti sconvolga di gioia o terrore, che ti strappi dal tuo piccolo sentiero e ti metta su una grande strada sconosciuta? Non hai mai sognato questo, Liadan?"

LA TRAMA

Dopo le tremende peripezie superate, Sorha finalmente può godersi un pò di pace nella sua amata Sevenwaters. Nel frattempo spostiamo l'attenzione sui figli avuti col britanno Red: Niamh, Sean e la sua gemella Liadan, la protagonista di questo secondo capitolo. Niamh è una ragazza bella e terribilmente insofferente riguardo alla tranquilla vita che, dopo la fuga di Lady Oonagh, finalmente si respira a Sevenwaters. Sean è la copia in miniatura dello zio Liam, coraggioso, orientato verso l'addestramento militare e la gestione di Sevenwaters in quanto erede delle sue terre. Liadan, invece è tutto il contrario dell'inquieta Niamh. Non ha i suoi stessi grilli per la testa e si accontenta di vivere una vita semplice e quieta all'interno della fortezza di Sevenwaters. Tutto procede nonostante veniamo a sapere fin da subito che Sorha è malata e come un buon romanzo ambientato nel Medioevo che si rispetti, non sapremmo mai di preciso qual'è la malattia che affligge la nostra ex protagonista (ricordatevi che la medicina all'epoca era più basata sulle superstizioni che su reali diagnosi). Ad un certo punto durante un'importante festività celtica ritorna uno dei fratelli di Sorha, Conor, che scopriamo essere finalmente diventato un druido. In un piccolo excursus narrativo Liadan ci racconta la fine che hanno fatto gli altri figli di Lord Colum: Liam è diventato signore di Sevenwaters alla morte di quest'ultimo, Cormack e Diarmid sono morti in battaglia, Padriac è partito per terre lontane in cerca di avventure e Finbar (come sappiamo già dal primo libro) è sparito in circostanze misteriose, alimentando su di sé e sulla sua famiglia un alone leggendario.

Insieme a Conor e ai suoi druidi c'è Ciaràn, un misterioso accolito che affascina fin da subito Niamh, col quale intreccerà una relazione amorosa clandestina. E sarà proprio da lì che riceveremo i primi colpi in testa e gli eventi si svilupperanno a non finire: per errore Liadan confida a Sean di aver scoperto la relazione segreta e la notizia si sparge tra tutti i membri della famiglia. In virtù dell'identità di Ciaràn (cosa che eviterò assolutamente di spoilerarvi nel caso in cui vogliate andarvi a leggere la trilogia) a Niamh non è concesso continuare a frequentarlo, così la ragazza viene data in sposa tra lacrime e proteste al personaggio più odioso di tutto il libro: Fionn, un uomo molto più grande della sedicenne Niamh (non scandalizzatevi troppo, vi ricordo che siamo nel Medioevo e purtroppo queste cose erano all'ordine del giorno) e capo di un potente clan, la cui alleanza giova molto a Sevenwaters per difendere al meglio i territori dell'Irlanda da vichinghi e britanni cristiani. Durante il corteo che dovrebbe accompagnare la sposa presso i territori di Fionn, Liadan viene rapita da una banda di mercenari che, venuti a sapere delle sue doti di guaritrice, le chiedono di curare un loro compagno gravemente ferito. Non vedendo altra via di fuga, Liadan accetta e sarà proprio qui che incontrerà Bran, il capo banda, un personaggio con un background e un collegamento col primo libro che risulterà sconvolgente. Liadan e Bran sono destinati ad intrecciare irrimediabilmente non solo le loro vite, ma le storie di due famiglie, di due terre che sembrano così diverse e lontane eppure così indissolubili. Come è scritto nella sinossi "Sarà proprio la giovane Liadan, la figlia di Sorha, che ha ereditato dalla madre il dono della preveggenza e il talento di guaritrice, a tenere il bandolo della matassa." Le scelte di Liadan condizioneranno il destino di ogni membro della casata di Sevenwaters, mentre nuove ombre sembrano addensarsi all'orizzonte...

SCRITTURA E SVILUPPO DELLA STORIA

Se "La figlia della foresta" era un retelling della fiaba dei fratelli Grimm, con "Il figlio delle ombre" la Marillier ha praticamente spiccato il volo. Nonostante io consideri il primo romanzo un piccolo capolavoro è qui, a partire dal secondo libro della trilogia, che si vede davvero la fantasia, la creatività e sopratutto la capacità di scrittura dell'autrice. Nel primo libro c'era comunque un filone già stabilito a cui la scrittrice doveva attenersi, mentre ne "Il figlio delle ombre" si viene catapultati nel cuore del worldbuilding che la Marillier ha creato. Della scrittura ho già fatto abbastanza lodi nella precedente recensione, nulla di nuovo da aggiungere. Gli eventi precipitano addosso al lettore una volta che si giunge all'evento che sconvolge gli equilibri delicati di questa famiglia e l'autrice si incentra molto bene sui pensieri ed emozioni della protagonista. Qui i colpi di scena si fanno ancora più intensi rispetto al primo libro e non mancano le lacrime che verserete a fiumi...


LA NUOVA GENERAZIONE DI SEVENWATERS

Vale la pena spendere qualche parola per i personaggi, a cominciare dai tre figli di Sorha e Red. Nonostante sia Liadan la protagonista e la voce narrante degli eventi, tra tutti loro (a parte Sorha ovviamente) è Niamh che mi ha da subito conquistata.

All'inizio la primogenita della casata di Sevenwaters devo ammettere che mi ha abbastanza innervosita, come la maggior parte degli adolescenti perennemente scontenti della loro vita e in cerca di quel qualcosa in più che non sanno nemmeno loro come definire. Niamh ha diciassette anni, è alta, con dei meravigliosi capelli ramati e gli occhi azzurri, insomma un'irlandese doc. S'innamora di Ciaràn fin da subito ed è proprio a causa di questo amore che le ombre tornano ad addensarsi su Sevenwaters, sconvolgendo e minacciando i legami familiari e la tranquillità del posto. Ho cercato di seguire questo personaggio con particolare curiosità e attenzione, soffrendo per lei nel momento del suo infelice matrimonio con Fionn. Dal momento in cui Niamh ricompare sulla scena qualche tempo dopo assistiamo al suo drastico cambiamento, in cui tutta la sua luce, la sua vitalità, il suo spirito di ribellione infantile e quel pizzico di sana civetteria femminile spariscono per sempre...

Sean, invece è uno dei personaggi per cui nutro ben poca simpatia. Da subito ci viene presentato come il figlio che Liam non ha mai avuto e per questo il fratello maggiore di Sorha incentra tutti i suoi sforzi per fare di lui un perfetto uomo d'arme e un futuro capofamiglia della casata. Insomma da uno che è cresciuto con certi schemi e una certa rigidità mentale non ci si può aspettare granché, anche se il suo ruolo nella storia si rivela essere indiscutibilmente utile.

Infine c'è Liadan, il gioiello di questo libro, un personaggio che per come si comporta in certe situazioni mi è sembrata anche fin troppo "moderna" per essere una donna medievale e questo mi è piaciuto da matti (abboniamolo, siamo pur sempre in un fantasy). Dietro quella sua apparenza docile e tranquilla, si nasconde una giovane donna in cui arde la passione, determinata, a tratti cocciuta e con una forza interiore invidiabile, tanto che appena l'ho vista in azione ho pensato "è proprio figlia tua, Sorha". Un'altra cosa che ho trovato estremamente apprezzabile (e di questo ringrazio profondamente la scrittrice) è che non ci troviamo assolutamente di fronte all'odioso cliché secondo cui il protagonista è invincibile e ogni cosa che fa brilla d'oro e di luce perché è il protagonista (vero Acotar!? vero Sarah J. Maas!?).

Liadan a volte fallisce e lo fa con la consapevolezza di aver perseguito una sua scelta, una sua decisione, della quale le responsabilità ricadono e spettano solo e soltanto a lei. Non si mette a frignare, né da la colpa ad altri dei casini che combina, ma affronta tutto a testa alta, rimboccandosi le maniche e cercando in ogni modo di riparare i torti o i danni fatti.

Un trenta e lode per Liadan, subito!

GLI UOMINI DELLA SITUAZIONE

Vorrei fare un'ultimo appunto su tre personaggi assolutamente rilevanti ai fini della storia e desidero cominciare dal più odioso: Fionn, il marito trentenne della giovane Niamh, un uomo che ben presto si dimostra rude e violento ma che è anche l'alleato più potente che Sevenwaters può vantare. Le scene in cui ci appare questo personaggio sono fortunatamente poche e abbastanza per capire appieno a chi hanno scelto di dare la povera sfortunata Niamh...

Al gradino poco più alto rispetto a Fionn, c'è Eammon, pretendente di Liadan e un altro alleato di Sevenwaters, signore del tetro castello di Sidhe Dubh, un territorio confinante con Sevenwaters circondato da infide paludi. Eammon è un personaggio che ti delude progressivamente, in apparenza sembra un uomo buono, paziente e sinceramente innamorato di Liadan, per poi rivelarsi nient'altro che un moccioso arrogante, accecato dal risentimento nei confronti di Liam e della sua famiglia.

Successivamente il penultimo posto nella classifica spetta a Bran, il capo della banda che rapisce Liadan per sfruttare le sue doti di guaritrice. Bran è un mistero, un personaggio che cela molto più di quel che lascia intravedere, un ragazzo tormentato da un passato a dir poco turbolento e da un destino beffardo che lo vede legato indissolubilmente alla casata di Sevenwaters e alla terra dei britanni, l'Inghilterra. Ama Liadan con una passione travolgente, ma allo stesso tempo è bloccato dai suoi traumi che gli impediscono fino alla fine di far sbocciare il loro amore con forza. Il personaggio è uscito fuori profondo senza però cadere troppo nel melodrammatico e nel classico cliché del "bello, stronzo e tormentato".

Infine, al gradino d'oro dei personaggi maschili c'è proprio Red, il padre di Liadan e il grande amore di Sorha fino alla fine. Il personaggio che porto nel cuore fin dal primo libro, un padre protettivo e amorevole ma che all'occorrenza si mostra un saldo punto di riferimento per Liadan, un dispensatore di ottimi consigli e severo quando la situazione lo richiede, senza però cadere nella violenza e nel comportamento da "padre-padrone". E' subordinato a Liam in quanto quest'ultimo è il signore di Sevenwaters e in virtù delle sue origini straniere di britanno avrà sempre un rapporto un pò conflittuale con quest'ultimo. Di Red ammiro sopratutto la sua dedizione verso sua moglie, per la quale ha lasciato la terra che era destinato a governare, accettando di vivere con semplicità. Mi è piaciuto, inoltre, il rapporto che ci viene presentato tra lui e Liadan, un rapporto padre e figlia basato sulla sincerità, sulla fiducia reciproca, sulla comprensione e su quel pizzico di gelosia che ogni buon padre ha per sua figlia.

Bene, carissimi lettori, la recensione del secondo libro della trilogia di Juliet Marillier termina qui. Come al solito vi invito a lasciarmi un like, un commento o a condividere questo post sui vostri social. Vi invito anche a seguirmi sul mio profilo @ilgiardinodiselene_blog su Instagram per rimanere sempre aggiornati sulle mie letture. Vi mando tanti cari saluti e...

Alla prossima recensione!





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